Via Stefano Fer
La via, parallela a Viale Cavalieri d'Italia , che si dirige verso la zona collinare della città da Via Martiri del XXI è intitolata a Stefano Fer.

L'Avvocato Stefano Fer, nato a Pinerolo il 5 maggio 1818, fu una figura di spicco nella vita di Pinerolo.
Aderì alle idee liberali e nel 1848 era presidente del Circolo Politico Pinerolese (di cui era segretario Luigi Tegas) che appoggiava la candidatura del Gioberti per il collegio di Pinerolo; quando quest'ultimo , essendo stato eletto in diversi collegi, scelse Torino, proprio su Stefano Fer cadde la scelta del territorio.
Ed egli risultò eletto due volte come deputato nel Parlamento Subalpino : nella seconda legislatura (marzo 1849) e nella terza (luglio 1849). Scelse le dimissioni da questo incarico preferendo continuare la sua attività nella vita poltica e amministrativa locale.
Per moltissimi anni fu una presenza attiva e significativa negli eventi e nelle ricorrenze cittadine ricoprendo diverse cariche come ad esempio la presidenza della Congregazione di Carità. Fu tra coloro che si attivarono per la fondazione dell'Ospizio di Mendicità come Luigi Tegas e l'Abate Jacopo Bernardi.
La notorietà e la simpatia che questo personaggio doveva incontrare in città è testimoniata dalla sua presenza nelle cerimonie ufficiali e dalle poesie d'occasione che erano allora assai diffuse.
Appartenne anche alla Guardia Nazionale.
Fu un giovanissimo consigliere comunale e sindaco della città nel 1849 per nomina regia. La sua presenza in Consiglio Comunale fu costante dimostrando interesse per tutti i tipi di problematiche che dovevano essere affrontate. Ad esempio, il 19 gennaio 1866 fu su sua iniziativa che il Consiglio Comunale decise di dedicare una via alla memoria dei principi l'Acaja.
Fu membro e Presidente del Consiglio Provinciale.
Ricoprì anche la carica di Provveditore agli Studi nella Provincia di Pinerolo. Spesso si interessò a livello cittadino delle questioni inerenti l'istruzione e le scuole. Fu particolarmente grato al professor Camillo Alliaudi per la sua decisione di lasciare la propria libreria alla biblioteca municipale e, quindi, propose al Consiglio Comunale di dedicargli un busto in marmo.
Non gli mancarono i riconoscimenti ufficiali per le sue benemerenze: nel 1855, per volere di Sua Maestà Vittorio Emanuele II, fu nominato Cavaliere dell' Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Morì il 20 settembre 1904.


 

 

F.lli Bandiera