Via Vincenzo Gioberti
La strada che da Via Rossi giunge in Viale della Rimembranza, tagliando Piazza Guglielmone, è stata intitolata a Vincenzo Gioberti.

Sacerdote, politico, filosofo, nacque a Torino nel 1801. Fu educato dai Padri dell'Oratorio alla prospettiva del sacerdozio e fu ordinato nel 1825. Nominato cappellano alla corte di Carlo Alberto, fu nel 1833 arrestato ed incarcerato nel Forte di Fenestrelle (Val Chisone) per le sue simpatie per la Giovine Italia (alla quale non fu mai iscritto).
Bandito senza processo, partì per l'esilio: Parigi poi Bruxelles, ove insegna filosofia e scrive opere a carattere filosofico con riferimento particolare al suo paese e alla sua posizione.
Parzialmente influenzato da Mazzini, la libertà italiana divenne lo scopo principale della sua vita.
Al suo ritorno a Torino, essendo stata dichiarata da Carlo Alberto un'amnistia, fu ricevuto con il più grande entusiasmo. Rifiutò la dignità di senatore che il re gli aveva offerto, preferendo rappresentare la sua città natale nella Camera dei Deputati e ne fu presto eletto presidente. Nel 1848 fu ministro di Carlo Alberto e nel 1849, per pochi mesi, capo del governo piemontese.
Per le elezioni politiche del 1849 Vincenzo Gioberti era candidato per la Camera dei Deputati in ben 11 Collegi, tra i quali il Collegio Elettorale di Pinerolo-Cumiana. Ebbe 199 voti su 280 votanti. Scelse il III Collegio di Torino e non venne mai a Pinerolo, ma scrisse una lettera di scuse agli elettori pinerolesi.
Con l'incoronazione di Vittorio Emanuele II termina la sua carriera politica, per un diverbio inconciliabile. Tornato in esilio volontario a Parigi, rifiutò la pensione che gli era stata offerta e ogni promozione ecclesiastica e visse in povertà a Bruxelles gli ultimi anni, continuando a scrivere.
Morì improvvisamente di un colpo apoplettico il 26 ottobre 1852.


 

 

F.lli Bandiera