L'ABATE JACOPO BERNARDI A PINEROLO

L'Abate Jacopo Bernardi trovò certamente consonanza di idee in Mons. Lorenzo Renaldi, Vescovo di Pinerolo dal 1848, personalità di spicco nel clero innovatore: era stato tra coloro che avevano sottoscritto la supplica al re per l'emancipazione degli ebrei e dei valdesi.
In città , dove rimase per venticinque anni, Bernardi assunse ben presto ruoli significativi : segretario del Vescovo, insegnante di storia e di filosofia in Seminario e successivamente al Liceo Porporato, direttore degli studi nel Collegio Vescovile, delegato scolastico e poi Vicario Generale della Diocesi, membro di vari istituti di beneficenza.
Entrò in rapporto con studiosi e uomini politici presenti nella realtà pinerolese come Ernesto Bertea, Domenico Carutti, Giulia Molino Colombini, Paolo Boselli , le famiglie Brignone e Facta suscitando simpatia e approvazione tanto che gli venne conferita la cittadinanza onoraria.
Espresse il suo legame alla città di Pinerolo anche attraverso studi di storia locale che lo videro appassionato ricercatore di documenti e manoscritti insieme a Camillo Alliaudi; riteneva importanti gli studi storici poiché era convinto che si potesse trovare nel passato una scuola per l'avvenire. In questa prospettiva fu tra coloro che auspicavano la valorizzazione degli archivi ricchi di insegnamenti e "tesori innumerevoli e preziosi di esperienza e di civile saviezza."
Questo interesse e amore per la storia si concretizzò anche nell'impegno che profuse per il restauro del Palazzo degli Acaia e del Santuario della Madonna delle Grazie
Scrisse, tra le numerose opere, "I Cenni-Storico-Statistici sulla Città e Provincia di Pinerolo" (1853) che, oltre alla parte dedicata alla storia, presentano interessanti notizie sulle caratteristiche geografiche, sulla situazione dell'agricoltura, delle arti e manifatture, sulle iniziative di tipo sociale, educativo e assistenziale cittadine senza tralasciare quelle relative alla realtà politica, amministrativa e religiosa.
Pubblicò uno studio su alcuni Statuti Municipali (1861), tra cui quelli della "Comunità dell'Abbadia di S.Maria di Pinerolo" nel quale auspicava che anche altri studiosi, archeologi, storici o legisti, si dedicassero a riportare alla luce le notizie sugli statuti di ogni località per poter avere la storia compiuta di questa parte bibliografica importantissima.
Fu autore del testo di un volume, corredato dalle fotografie di Pietro Santini, che illustrava Pinerolo e Circondario (ed. Chiantore, Pinerolo,1865). Proprio questo libro, riccamente decorato,rappresentò il dono che il Comune di Pinerolo volle presentare per le nozze, nel 1868, dell'erede al trono Umberto con la principessa Margherita. In questa stessa occasione, l'Abate Bernardi aveva voluto dedicare all'augusta coppia, invece di un componimento poetico d'occasione, una raccolta di documenti antichi in massima parte trovati nell'archivio municipale e riguardanti i Principi d'Acaia e altri sovrani di Savoia.

I numerosi scritti di Jacopo Bernardi dimostrano la varietà e complessità dei suoi interessi e dei suoi studi: testi di discorsi, orazioni, necrologie, epigrafi, commemorazioni, saggi su temi filosofici, religiosi, morali ed educativi, ricerche di carattere storico.
Fu attento ai problemi educativi e alle problematiche sociali del suo tempo.
Scrisse pure molti componimenti poetici che, come era in uso all'epoca, ricordavano eventi e ricorrenze pubbliche e private; in essi espresse anche le sue convinzioni e speranze liberali.

 


 

 

F.lli Bandiera