Egli percorse la carriera militare divenendo ufficiale dell'esercito sabaudo. Si unì ai gruppi liberali ed alla Carboneria, strinse amicizia con Santorre di Santarosa ed ebbe un ruolo importante nei moti del 1821 tenendo rapporti con Carlo Alberto ed esortando alla partecipazione e all'insurrezione. In particolare venne a Pinerolo per convincere i Cavalleggeri del Re e partì alla loro testa verso Alessandria. Dopo la sconfitta degli insorti dovette andare in esilio perché condannato per alto tradimento.
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