IL PIEMONTE E IL LOMBARDO

Il Piemonte e il Lombardo, le due navi utilizzate per il trasporto dei Mille seguaci di Giuseppe Garibaldi partiti da Quarto verso la Sicilia, erano piroscafi in legno con propulsione a vapore con due ruote a pale.
L'11 maggio 1860, dopo lo sbarco dei Garibaldini a Marsala, finirono sotto il fuoco dei cannoni delle navi borboniche che erano sopraggiunte subendo entrambe gravi danneggiamenti, ma ebbero diversi destini.
Il Piemonte che era rimasto arenato venne rimorchiato prima a Palermo e poi a Napoli dove restò inutilizzato; venne iscritto fra le navi da guerra del Regno d'Italia per essere messo all'asta pubblica per la demolizione nel 1865.
Il Lombardo rimase semi affondato nel porto di Marsala fino al mese di luglio, quando venne recuperato e rimorchiato all'Arsenale di Palermo, dove si intervenne per riportarlo in funzione; nel 1861 potè riprendere il mare per la Marina da Guerra Sarda.
Venne utilizzato in numerosi viaggi tra i porti italiani per trasferire truppe e trasportare detenuti ai bagni penali.
Nella primavera del 1864 era in viaggio da Ancona con truppe, destinate a Manfredonia, e detenuti per le isole Tremiti. Nella notte fra il 12 ed il 13 marzo 1864 investì una secca dell'isola Domino del gruppo delle Tremiti. Tutti riuscirono a sbarcare ma, nonostante si proseguissero i tentativi di salvare il piroscafo fino al 19 marzo, tutto fu inutile e l'impetuosità e la forza delle onde ne spezzarono la chiglia e si dovette abbandonarlo al suo destino.
Le ricerche dello storico subacqueo Pietro Faggioli sembrano aver individuato i resti del Lombardo sui fondali delle isole Tremiti, ma si attendono conferme ufficiali.